sabato 7 agosto 2010

La siciliana ribelle. The sicilian girl. Rita Atria

   Il 26 luglio 1992 si suicidava Rita Atria, non riuscendo a sopportare il peso della sua solitudine, dopo aver appreso la notizia della strage in via d'Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Quel giorno l'ultima annotazione sul diario riporta:

  "Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita.
Tutti hanno paura ma io l'unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che    combattono contro i mulini a vento saranno uccisi. Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi.
Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi
ma io senza di te sono morta".


fonte: Associazione antimafie Rita Atria 
http://www.ritaatria.it/RitaAtria.aspx

  La giovane ragazza (allora appena diciottenne) era in un appartamento a Roma, lontana dalla terra natia (un paesino in provincia di Trapani), perché era stata inserita nel programma di protezione testimoni.
  A dispetto della sua giovane età, aveva compiuto la scelta più coraggiosa che possa fare una donna che ha parenti mafiosi: rompere il muro di omertà. Il gesto le costò caro, perché la madre non la perdonò mai per aver tradito "l'onore" della famiglia. La donna rinnegò la figlia e si rifiutò di vederla, persino quando la figlia giaceva morta. Solo dopo diversi mesi dalla scomparsa di Rita, accecata dall'ira, ella si recò al cimitero e, dopo aver spaccato a martellate la lapide marmorea, ruppe anche la foto della ragazza.

  La storia mi ha molto colpito perché contiene in sé speranza e tragedia, coraggio e umane debolezze, per ciò avevo dedicato un post e inserito il racconto di Carlo Lucarelli, uno stralcio di una puntata di BLU NOTTE.
  Dal 2009 questa storia è narrata in un film ed è bello sapere che più persone avranno modo di conoscere la forza della fragilità, quando anche il singolo individuo può fare la differenza.
                                                                                   
La siciliana ribelle, il film di Marco Amenta.

















da "Il venerdì di Repubblica" del 6 agosto 2010
pag. 27
Così Rita Atria, la siciliana ribelle, conquista gli USA

  "Approda in America la storia di Rita Atria, che a 18 anni denunciò al giudice Borsellino gli assassini del padre e del fratello, entrambi mafiosi. La siciliana ribelle, il film di Marco Amenta, uscito l'anno scrorso in Italia, sarà presentato oggi a New York al Film Forum, col titolo The sicilian girl, per poi essere proiettato in molte altre città".

  Pare che il film abbia riscosso successo di critica e di pubblico, la prima proiezione per paganti (preceduta da due per soli giornalisti) ha registrato il tutto esaurito al botteghino; per il resoconto si può consultare l'articolo di ieri di libero.it .

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